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Sotto l’influsso del corpo tra profumi, ambienti e Colori

27/3/2020

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In una concezione classica (Cartesio docet) siamo stati abituati a pensare che mente e corpo siano due entità distinte e che i pensieri siano formulati dalla mente in totale indipendenza dal nostro corpo.
La teoria dell’embodied cognition (cognizione incarnata) ci spiega invece che il cervello non è l’unica nostra risorsa cognitiva, anche il corpo pensa, trae delle conclusioni e ci fa agire.
Questa teoria promuove l’idea che le sensazioni fisiche percepite dal corpo (temperatura, consistenza, peso, suono, sapore, odore) ci influenzino facendoci comportare in modi che a livello consapevole spesso non ci sappiamo spiegare.
Qui di seguito racconto alcuni di questi meccanismi per utilizzarli a nostro vantaggio in un periodo come questo nel quale gli stimoli sono ridotti e le nostre esperienze sono tutte vissute in unico ambiente.

Gli aromi che stimolano benessere ed efficacia
Numerosi studi hanno dimostrato che in presenza di odori gradevoli le persone erano più inclini a soffermarsi nei luoghi e dimostravano un atteggiamento più conciliante valutando l’esperienza come più piacevole.
Tips per la tua quotidianità:
  • Se vuoi rendere più piacevole lo stare in casa utilizza nei tuoi ambienti aromi che ti piacciono.
  • Se devi lavorare o studiare considera che diversi studi hanno dimostrato che sono in particolare menta e cannella a stimolare memoria, attenzione, riducono la percezione di difficoltà di un compito e aumentano la performance.
  • Se vuoi creare un ambiente positivo e collaborativo elevando gli animi il profumo di prodotti appena sfornati ha questo tipo di effetto.
  • Se vuoi stimolare a mantenere l’ambiente pulito utilizza aromi agrumati che esortano verso comportamenti di pulizia.
 
Gli spazi abitativi per la tua performance
La disposizione degli spazi e la nostra occupazione degli stessi influisce sulla concentrazione e sulla produttività, in generale gli studi sul tema hanno dimostrato che rimanere nello stesso ambiente durante lo svolgimento di un compito aumenta la nostra efficacia, questo si spiega con il fatto che percepiamo un certo spazio come un “evento” e fin quando siamo all’interno di quel perimetro le idee e le attività che compiamo sono collegate tra loro, quando invece ci spostiamo, ad esempio passando attraverso una porta o superando i confini tra una stanza e un’altra tendiamo a ridurre la concentrazione la capacità di memoria e in generale l’efficacia.
Tips per la tua quotidianità:
  • Se lavori o studi, scegli un ambiente nel quale fermarti (potendoti comunque muovere all’interno) per l’intera durata dell’attività questo favorirà il tuo stare immerso nel tuo lavoro/studio.
 
Strategie di distacco dalle tue preoccupazioni
Alcuni studiosi hanno dimostrato che se i pensieri che ci preoccupano sono vissuti come oggetti e sensazioni fisiche allora si può agire concretamente su di essi. Questi studiosi hanno chiesto a degli studenti di scrivere le proprie preoccupazioni su un foglio, ad un gruppo fu chiesto poi di cestinarlo e ad un altro di tenerlo con sé, chi l’aveva buttato sentiva le preoccupazioni più lontane.
Tips per la tua quotidianità:
  • Metti per scritto, su un foglio, le tue preoccupazioni, dopo di che butta il foglio o brucialo, il fatto di spostare le preoccupazioni verso l'esterno su un foglio ti aiuterà a renderle simili ad oggetti con la possibilità di disfartene.
  • Metti per scritto ciò che ti fa stare bene: possono essere pensieri positivi, progetti, idee e conservali in un posto che ti consenta di averli sotto lo sguardo per trarne beneficio tramite il richiamo del ricordo.
 
 Colori e profumi e la beauty routine ti rende felice
Il make-up sul viso si vede nel riflesso (di uno specchio o del feedback di qualcun altro), i suoi effetti di benessere sono quindi indiretti. Della cura delle mani, con uno smalto, si può invece godere direttamente, semplicemente abbassando lo sguardo, lo stesso dicasi dell’utilizzo di un profumo, si tratta in entrambe i casi di situazioni che offrono stimoli visivi (colore) e olfattivi (profumo) costanti al nostro cervello: spostando lo sguardo per un momento potrai trovare una piacevole distrazione.
Tips per la tua quotidianità:
  • Privilegia l’utilizzo di creme, profumi e smalto nella tua beauty routine quotidiana che producono effetti tattili, visivi e olfattivi di cui puoi beneficiare direttamente.
  • A seconda del tuo bisogno e del tuo gusto scegli colori più brillanti, pastellosi o neutri nella manicure e profumi più freschi o legnosi.
 
Se l’argomento ti interessa e vuoi approfondire, ti consiglio queste letture:
Perché Einstein non portava i calzini, C. Ankowitsh, Vallardi.
I segreti dell’intelligenza corporea, M. Pacori, Sperling & Kupfer.
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Allena il tuo BIL (benessere Interno Lordo) Parte II

5/12/2019

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Riprendiamo da dove eravamo rimasti: ai pensieri che ci sabotano e come cambiare registro.
Nel precedente post abbiamo parlato delle opinioni che trattiamo come fatti e dei devo che ci offuscano la vista e ci creano sensi di colpa.
 
Altro elemento critico sono le generalizzazioni e il tutto o nulla.
Quando ti dici: è sempre così, non succederà mai, o così o nulla, stai generalizzando.
Come cambiare registro?
La cosa che devi tenere a mente è: “Non credere a tutto quello che pensi”
Mettiti in discussione, relativizza, specificando i quando, i come i dove.
 
Altro brutto affare sono le etichette che sono giudizi, le esprimi con degli aggettivi.
I giudizi si dice che abbiano una doppia faccia raccontando molto dei nostri punti di vista e dello sguardo che abbiamo sul mondo, dunque prima di criticarli prendiamoli per quello che possono darci e poi impariamo ad andare un po’ più in là individuando cosa ci sta sotto.
Come cambiare registro?
Ad esempio se giudico qualcuno o me stessa come: incapace; immatura; irresponsabile, sarà utile che mi domandi qual è il comportamento che mi fa dire quello che dico.… e quindi separare l’essere dal fare.
Prova a riflettere se ti sei attribuita delle etichette e domandati: cosa faccio che mi fa dire di essere.
 
Altra categoria che ti propongo di osservare per i suoi effetti sul tuo benessere sono quei fenomeni di riferire tutto a sé, leggere il pensiero e il futuro.
Esempio sul riferire a sé - esco dall’ufficio e un collega non mi saluta e la mia tendenza è di pensare, ha fatto finta di non vedermi ce l’ha con me, ma cosa gli ho fatto? E magari l’altro è preso in tutt’altri pensieri del tipo: accidenti oli sono in ritardo e devo ancora passare dal fiorario.
Esempio di lettura del pensiero – sicuramente penserà che sono ridicola, adesso mi dice che non può. Ecco l’ha fatto apposta per ….
Esempio di lettura del futuro – è inutile che cerco casa tanto il mutuo non me lo danno, è inutile che glielo chiedo mi dirà di no, etc.
Come cambiare registro?
A livello linguistico in queste situazioni funziona mettere in discussione l’opinione sempre fondando sui fatti del tipo: cosa mi fa dire quello che dico? Io come lo so? E come sempre allenarsi a vedere nuove opinioni.
 
Infine l’ultima categoria è il catastrofismo: in questa situazione il pensiero assume tinte tetre e molto negative, spesso ci si mette in una situazione da vittima e ci si lamenta.
“Quando inizieranno i licenziamenti sarò certamente il primo, e poi avrò terra bruciata intorno, d’altra parte alla mia età poi è tutto finito, e con questo mercato…. “
Come cambiare registro?
Torna utile uscire dalla posizione della pre-occupazione catastrofica e mettersi in quella dell’occupazione chiedendosi, cosa posso fare ora per...
 
Se vuoi allenare il tuo BIL coltiva il tuo dialogo: pensieri di qualità per una vita di qualità!
 

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Allena il tuo BIL (Benessere Interno Lordo) - parte I

20/11/2019

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l BIL è un indicatore che serve a misurare la qualità di vita dell’uomo, qui l’ho rivisito un po’ rendendolo molto introspettivo perchè lo ritengo alla base della possibilità di apprezzarci, stimarci, piacerci e vivere una vita piena e ricca.
Secondo la prospettiva dell’ontologia del linguaggio siamo esseri linguistici che ci raccontiamo la realtà e così facendo costruiamo il nostro mondo, così la qualità dei nostri risultati e della nostra vita dipende da come ce la raccontiamo!
E prima della parola viene il pensiero, dunque pensiero e linguaggio sono gli ingredienti alla base del nostro benessere o malessere.
Ogni giorno ne formuliamo tra i 60.000 e gli 80.000 che rappresentano il nostro dialogo interno. Da pensieri positivi derivano stati emotivi positivi e da pensieri negativi, stati emotivi negativi.
Se è vero che i pensieri arrivano è vero anche che il pensiero non è un fenomeno da subire quanto un atto da compiere. Ok ma come ti starai chiedendo?
Vale la metafora dell’interruttore e del fatto che nella nostra mente non può starci più di un pensiero per volta, e possiamo cambiare la tonalità del nostro pensiero con un clic (come si fa con l’interruttore della luce) utilizzando la comunicazione, ad esempio dandoci una scossa o facendoci delle domande.
Spesso si pensa che per avere una vita più piena e più ricca occorra cambiare vita mentre si può partire dallo stile di pensiero prevalente che si ha sulla nostra vita.
Vediamo da vicino cosa ci impedisce di mantenere “positivi” i nostri pensieri e come cambiare registro.
Qui ti presento il primi 2 sabotatori con degli spunti per cambiare registro di pensiero.
I successivi nel prossimo post.
 
Il primo elemento critico rispetto alla qualità/stile dei nostri pensieri è quello di scambiarli per dei fatti ad esempio se mi dico: mi piacerebbe diventare istruttrice di pilates, ma non ho la disciplina necessaria sto formulando una opinione che mi sabota.
Come cambiare registro?
Delle buone domande ci aiutano a rivedere questa serie di pensieri: cosa mi fa dire che non ho la disciplina necessaria? Ci sono situazioni nelle quali la ho avuta? Quindi il primo punto da tenere a mente è che: i pensieri sono opinioni e in quanto tali non sono né vere né false, quando li scambiamo per fatti possiamo rivederli e ampliare i nostri punti di vista.

Altro elemento che negativizza il pensiero è il ragionamento dal luogo del “dovrei/devo”:
A questa età dovrei avere un buono stipendio; dovrei avere una relazione stabile; dovrei chiedere un aumento; devo fare la dieta.
Questa forma di conversazione attiva la nostra parte passiva e vittimistica e apre lo spazio della lamentela, degli alibi.
Come cambiare registro?
Domandati se ci sono dei dovrei nella tua realtà, elencali e sostituisci la parola “dovere” con “volere”:
A questa età voglio un buono stipendio; Voglio avere una relazione stabile; Voglio chiedere un aumento; Voglio fare la dieta.
Riscrivendoli così, come ti suonano? Ti convincono? Se sì saranno delle dichiarazioni, se no cosa ti crucci a fare con il senso di colpa che è una cosa che non ti interessa?
 
Se ti va, fino al prossimo post lavora su questi primi due sabotatori e guarda come va.

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L’evoluzione (biologica) non guarda all’estetica: riflessioni sul rapporto mente e corpo

27/6/2019

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Qualche giorno fa sul canale youtube di Repubblica ho visto un video, a cura di Sofia Gadici, che mi ha molto colpito, che titolava così “L'uomo nel 2100: come la tecnologia cambierà il nostro corpo”.
Sulla base di alcuni studi, l'azienda Maple Holistics ha ideato dei modelli che rappresentano una possibile evoluzione fisica degli uomini causata dall'uso prolungato dei dispositivi tecnologici. In questo filmato il cambiamento viene descritto nei termini di: schiena curva, con muscoli del collo più sviluppati per compensare la cattiva postura data dalle spalle piegate, mani ad artiglio e gomiti piegati a causa dei lunghi periodi trascorsi usando lo smartphone, ma il cambiamento più incredibile potrebbe riguardare i nostri occhi occhi dotati di una seconda palpebra per filtrare la luce eccessiva emessa dai dispositivi tecnologici, a questo link puoi vedere il contributo video.

Mi sono chiesta se questa possa dirsi evoluzione? E mi sono risposta, che in un certo senso sì lo è, perché la natura fa il suo corso, il suo compito è quello di renderci più efficaci ed armonici nell’ambiente in cui ci muoviamo, la sua indole adattiva la porta a modificarsi e modificarci per consentire protezione, resistenza e performance ragionando in un’ottica di funzionalità più che di estetica. Quindi dal punto di vista adattivo se questo è il mondo che stiamo costruendo la natura ci renderà più adatti.
Il punto allora secondo me diventa: come garantirci la possibilità che il nostro cambiamento sia “evolutivo” nel senso di modificarsi in meglio in accordo con diverse sfere, non solo quella adattiva, ma quella estetica, spirituale, culturale, etc.
Beh qui il discorso si fa interessante e molto complesso, ma credo si possa convergere nel pensare che la mente abbia un ruolo fondamentale, insieme allo spirito e alle nostre emozioni. Se queste dimensioni ci orientassero in maniera intensa e profonda anziché a chiuderci in una relazione con un dispositivo tecnologico, ad aprirci ad una relazione con la natura e con gli altri come reagirebbe e si modificherebbe il nostro corpo?

Ne deriva che le nostre menti cambiano i nostri corpi, la tecnologia, che è un derivato dell’ideatività delle nostre menti, cambia i nostri corpi, ma il nostro corpo può cambiare le nostre menti?
Da quest’ultima domanda partì A. Cuddy per sviluppare i suoi studi diventando famosa per le sue power pose  per accrescere l’autostima, la sicurezza e affrontare così sfide difficili.
Questa disciplina prende il nome di “embodied cognition”, in italiano cognizione incarnata, che restituisce al corpo un ruolo da protagonista o almeno co-protagonista insieme alla mente nella costruzione della conoscenza del mondo e nell’interazione con esso.
Il corpo non è quindi da considerarsi in balia dei pensieri ma può modificarli attivamente. Ad esempio si è constatato, attraverso numerosi esperimenti, che: camminare con una falcata ampia, energica e con mento sollevato infonde orgoglio, caparbietà, stoicismo (mentre la postura curva porta a scoraggiarsi, cattivo umore e basso livello di energia); contrarre la muscolatura influenza la volontà, ad esempio stringere i pugni aumenta la tenacia, aprire le braccia in segno di vittoria, stimola la produzione di testosterone e riduce i livelli di cortisolo dando maggiore sicurezza e forza.

In definitiva credo che sia molto utile ragionare nei termini proposti nel filmato da cui sono partita, vale a dire: come la tecnologia/la mente cambia il nostro corpo, e allo stesso tempo è molto utile chiederci come possiamo usare il nostro corpo per rendere più efficace ed “ecologica” (adatta alla nostra vita e al nostro benessere) la mente?
La risposta è secondo me trovando nella quotidianità abitudini che ci sostengano e ci rinforzino a partire dalla scelta delle parole che usiamo, delle posture che adottiamo e degli abiti che indossiamo, in questo post trovi qualche spunto per trovare nuove abitudini per la tua evoluzione.

Buon lavoro!

Se ti va di approfondire il tema dell’evoluzione e della cognizione incarnata  qui trovi alcuni testi/link utili:
Mindy, How Technology Affects Our Bodies
Il potere emotivo dei gesti Sperling & Kupfer
Ted Amy Cuddy
Perché Einstein non portava i calzini
I segreti dell’intelligenza corporea












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