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Svesti i tuoi eccessi

14/4/2020

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 Sabato ho seguito una formazione sull’analisi della personalità attraverso le forme del viso e ho sentito questa frase: “Tutto ciò che è eccessivo nel volto è sfavorevole”.
Sembra ovvio, eppure l’ho trovata illuminante perché traslandola a tutto il corpo mi ha fatto pensare agli eccessi che ci capita di indossare e a quanto possano diventare sfavorevoli per noi. Per eccessi non intendo tipologie di indumenti eccessive e stravaganti, intendo abbondanza in termini quantitativi di qualcosa, ad esempio l’uso eccessivo di un colore, che sia nero, rosso, giallo o blu non importa, oppure l’uso eccessivo ed esclusivo di una tipologia di indumento, che sia la giacca, la gonna, il pantalone, anche qui non importa è la prevalenza e l’intensità d’uso a creare un possibile sfavore.
Allora pensando a quello che funziona per me ho imparato che per sentirmi bene, anche in questi giorni in cui non ho bisogno di prepararmi per intrattenere relazioni sociali e lavorative ma semplicemente per stare bene con me stessa e fare efficacemente quello che faccio che il mio abbigliamento deve contare su:
  • Un tratto distintivo: è un elemento della mia Stagione Interna di appartenenza, rappresenta il mio punto di forza quello che mi fa sentire me stessa.
  • Un antagonista: è un elemento della Stagione Interna opposta alla mia, rappresenta un tassello che mi bilancia, mi armonizza, va ad equilibrare eventuali disarmonie.
  • Il mio bisogno: è un elemento della Stagione Interna che lo contiene, può appartenere alla mia Stagione, a quella opposta o alle altre due, dipende dal momento, da obiettivi e bisogni contingenti.
Nel mio caso, essendo la mia Stagione Interna Inverno, cerco di non mancare in un dettaglio originale (può essere un accessorio, la linea del capo, un dettaglio insolito), in onore della mia Stagione opposta che è la Primavera, in un colore brillante (che sia in armonia con la mia stagione armocromatica).
Infine, a seconda del momento, attingo da altre Stagioni per sostenere i miei bisogni, in questo momento a tratti dagli stampati dell’Autunno e a tratti da quelli della Primavera entrambe per gli aspetti di apertura alle relazioni che rischierei di trascurare eccedendo nella mia introspezione.
Se vuoi indossare le Stagioni Interne per sentirti bene ed efficace in quello che fai qui trovi gli ingredienti:
Primavera
Estate
Autunno
Inverno
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il punto di partenza del tuo look, tra casualità e causalità

29/2/2020

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Credo che ciascuno di noi abbia un punto di partenza nella costruzione del proprio look, una sequenza che prevale sull'altra o qualche elemento che non può mancare.
Può trattarsi di un accessorio (ad esempio un bijou o di un tipo di scarpe), o di un indumento, che si tratti del vestito, della gonna, del pantalone, poco importa, ciò che conta è individuarlo e usarlo abilmente.
Il mio punto di partenza per molto tempo è stato un accessorio piuttosto voluminoso: i capelli.
Averli ricci e non avere una grande abilità nel curarli mi ha dato, fino ad un certo periodo, la sensazione di essere strana, insolita, un po' arruffata, per questo, andando per ripetizione, nel mio abbigliamento inserivo elementi strani, stravaganti e insoliti, poteva trattarsi del taglio dei pantaloni, o di un accessorio.
La mia associazione per molto tempo è stata: “ciò che è strano è bello” di lì, la mia convinzione che le cose e, per estensione le persone, per essere belle dovessero essere strane. Con il tempo ho modificato questa credenza in: “ciò che è personale e autentico esprime la sua bellezza”, che oggi mi sembra più efficace e adatta a me e mi sembra comprendere anche la precedente che prima suonava come limitante e rigida.
Questo mi ha permesso di indossare capi dai tagli più lineari e più allineati con le mie forme, spesso infatti l'originalità nell'abbigliamento conta di linee piuttosto ampie e voluminose, nella quali la mia corporatura minuta tendeva a scomparire.
Se rifletto su cosa oggi rappresenti il mio punto di partenza direi che il punto di ingresso è la sezione inferiore: gonna o pantalone? La risposta è definita da alcuni altri elementi: la mia sensazione, la mia intenzione, il contesto in cui mi muovo. Davanti ai miei vestiti mi chiedo: di cosa ho bisogno oggi? Cosa voglio trasmettere? Dove sarò?
E di conseguenza scelgo poi gli altri elementi: la parte superiore, le scarpe e gli accessori.
Il tempo necessario per questa analisi quotidiana è di pochi secondi, l'effetto positivo lo sento poi tutta la giornata. Un po' più lungo e articolato è stato il lavoro di consapevolezza sul mio rapporto con l'abbigliamento e sugli impatti, le credenze di cui parlavo prima.
Può darsi che tu abbia chiaro qual è il punto d'ingresso intorno al quale ruota il tuo look, se non fosse così ti propongo alcuni spunti per lavorarci su:
  • osserva se c'è un ingrediente che è una costante per te, qualcosa rispetto alla quale ti dici: “non potrei uscire senza” può trattarsi degli orecchini, della collana, di una tipologia di calzature, o di una tipologia di un indumento (es. la giacca, il jeans, il tubino, etc.) in questo caso non vale il make-up;
  • osserva quando scegli quotidianamente i tuoi abiti se parti dalla sezione superiore o da quella inferiore;
  • osserva se c'è un dialogo interno davanti ai tuoi vestiti e di che tonalità è, così come se ci sono convinzioni rispetto al tuo rapporto con i tuoi abiti e se sono per te limitanti o motrici
​A questo punto fai una sintesi: l'ingrediente, la sequenza nella scelta, le parole e le convinzioni che hai notato e usa in modo consapevole ciò che prima era intuitivo, in questo modo quello che prima succedeva casualmente succederà causalmente a giovarne sarà il tuo rapporto con la tua immagine, che potrà diventare più conscio, personale e autentico: provare per credere ;-)


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L’OUTFIT CHE FA PER T(R)E

8/5/2019

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In questo post desidero spiegarti come, dal mio punto di vista, si possa ogni giorno costruire un outfit, vale a dire un insieme di abiti e accessori coordinati, che possa sostenerti nello stile e nell’autostima.
A questo scopo l’abbinamento che andrai a creare deve soddisfare quello che chiamo il principio delle 3R:
  • Rivelare: vuol dire che l’abbinamento che hai scelto deve esaltare i tuoi punti di forza a livello cromatico e a livello di proporzioni e forme.
  • Raccontare: significa che l’abbinamento dovrà parlare di te, delle tue intenzioni, del tuo stile, della tua personalità, creando coerenza tra la tua dimensione interiore e le tue intenzioni.
  • Rinforzare: infine l’abbinamento che avrai scelto dovrà esserti di supporto durante la giornata, infondendo nella tua mente e nel tuo corpo una sensazione di benessere ed energia di cui tu possa disporre semplicemente abbassando lo sguardo sui capi e gli accessori che lo compongono e farne il pieno in ogni momento in cui ne sentissi il bisogno.
Come soddisfare questo principio? Bene te ne parlerò di seguito punto per punto.
Quando parlo della prima R (rivelare) mi sto riferendo squisitamente all’aspetto estetico. Hai presente nel film “Come tu mi vuoi”  la trasformazione della protagonista impersonata da Cristina Capotondi?
Ebbene, un outfit azzeccato per i giusti colori e la scelta di forme adatte al tuo corpo può dare una svolta alla tua immagine. Per raggiungere questo risultato la consulenza stilistica si serve dell’armocromia per trovare i colori “amici” adatti al tuo sottotono di pelle e dell’analisi delle forme (body shape) per trovare i capi che le valorizzano.
Il mio consiglio è di passare in rassegna gli abiti del tuo guardaroba, magari con un’amica, così è più divertente, e tenere quelli che risultano donanti per colore e forma mettendo da parte quelli che non ti convincono.

​Con la seconda R (raccontare) mi riferisco alla comunicazione che arriva dai tuoi abiti attraverso i simboli che contiene.
I simboli sono ovunque! Sono elementi in grado di evocare, grazie ad un’associazione, un concetto diverso da quello che mostrano, per esempio il Sole è un simbolo maschile di energia e forza, quello della Luna è un simbolo femminile di intuizioni e ciclicità.
Che lo vogliamo o no, che ne siamo consapevoli o no i simboli agiscono su di noi e sugli altri. Per spiegare questo fenomeno Jung (psichiatra e psicoanalista svizzero) ha elaborato il concetto di inconscio collettivo descrivendolo come quella parte dell'inconscio umano che è comune a tutti gli altri esseri umani e contiene gli archetipi (vale a dire forme e simboli) che si manifestano in tutti i popoli di tutte le culture.
Dunque tornando al nostro Sole e alla nostra Luna, se decidi di indossarli come ciondoli nel tuo outfit daranno messaggi di te molto diversi: uno energico e attivo ed uno passivo e ricettivo, definendo così l’impressione che arriverà all’esterno.
Il nostro funzionamento è per lo più coerente e mediamente i simboli che scegliamo rappresentano la nostra interiorità.  Ma come esserne consapevoli e usarli intenzionalmente?
Beh qui ci vuole un po’ di studio, ma è anche importante stare in ascolto di noi stesse perché il nostro inconscio la sa lunga.
Dunque il consiglio che do a te per valutare la coerenza tra i simboli che indossi  (nelle stampe, nelle forme e nei colori degli abiti e degli accessori che scegli) e il tuo modo di essere e di fare è di metterti davanti allo specchio domandandoti se con gli abbinamenti che indossi ti senti pienamente tu oppure no, se hai voglia puoi coinvolgere qualche tua amica, conoscente, parente, e chiedere la loro opinione su una foto di un abbinamento che indossi, domandandogli: “se non mi conoscessi,  guardando questa  foto, le mie caratteristiche più interiori ti arriverebbero oppure no?”.
Se la risposta, sia tua, sia degli altri, è un sì il tuo dentro e il tuo fuori sono allineati, se è un no occorre comprendere cosa definisce il gap e come poterlo modificare.
 
Infine con la terza R (rinforzare) mi riferisco all’effetto che gli abiti hanno su di te, su come ti fanno sentire e agire.
Gli psicologi Hajo Adam e Adam Galinsky parlano di Enclothed Cognition per spiegare questo effetto qui trovi il loro articolo.
Il consiglio che do a te è di riconoscere come ti senti quando indossi certi outfit e prenderne nota per massimizzare e ripetere gli abbinamenti che ti fanno sentire bene e via, via ridurre ed eliminare quelli che ti tolgono energia, vitalità e buon umore.

Se questi temi ti interessano li puoi approfondire nel corso “Dai Forma e Colore al tuo Stile”, dove insieme possiamo trovare i tuoi colori amici grazie all’armocromia, le tue forme grazie a prove di abiti, e dove puoi allenarti a costruire abbinamenti che ti raccontano e che ti rinforzano grazie alla conoscenza del lessico dell’abbigliamento e delle stagioni interne che mi sono divertita a vestire ma di questo ti parlerò in seguito.

Intanto divertiti ad usare le 3 R nei tuoi abbinamenti!
 

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