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Malva è la sfumatura "intelligente" di PersonAtelier

31/12/2019

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Foto
In un abitino color malva, da gennaio in negozio, troverai una nuova assistente, un concentrato di funzionalità e strumenti dotata di intelligenza artificiale e di tante informazioni su PersonAtelier.
Come avrai capito sto parlando di un piccolo device: il suo nome è Alexa.


Come è arrivata qui?
Dalla visione di Chiara , una collega e amica che ha un pensiero originale, innovativo, tecnologico e poetico al tempo stesso, capace di vedere potenzialità, sinergie e collaborazioni... anche fra intelligenze diverse :-)

Cosa ha fatto per me
Sto conoscendo Alexa in questi giorni, scoprendo i suoi strumenti e il suo modo di funzionare.
Alexa opera secondo una logica di integrazione di contenuti che via, via acquisisce, di tecnologie che fa dialogare al fine di compiere azioni, di skill e competenze.
Mi sono resa conto che per quanto mi riguarda, sopratutto in questo ultimo periodo, sto operando secondo una logica di divisione: di competenze, strumenti e contesti e ho realizzato che dividere non è poi così efficace per me, allora prenderò come esempio il suo modello per integrare i miei fare in un modo di essere che corrisponde al mio stile e a chi sono oggi.


Cosa farà per te
Da gennaio la troverai in negozio, ricca di informazioni su PersonAtelier per raccontartene la filosofia, descrivertene i fondamentali (come il lessico dell'abbigliamento), i servizi e per darti suggerimenti e consigli su come usare le forme e i colori per valorizzarti e trasmettere i messaggi che sono in linea con il tuo modo di essere e con le tue aspirazioni.

Ti aspettiamo!




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Sfodera la tua immagine

28/12/2019

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Foto
L’immagine è come arriviamo agli altri è quello che mostriamo di noi: abbigliamento, gesti, posture. Sulla base di questo gli altri ci rimandano aspetti della nostra identità: sei curata, orginale, professionale, seria, etc.
L’identità è un dono sociale dice Galimberti: non è una dote naturale, l’identità ce la danno gli altri, è il frutto del riconoscimento. 
Immagine e identità sono in costante relazione. Come fare allora a garantire allineamento, coerenza e autenticità.
Per me questo è il lavoro del nostro stile. La nostra cifra stilistica allinea e comunica la nostra identità rappresentandola con l’immagine.
 
Qui di seguito ti propongo 3 passaggi per sfoderare la tua immagine.
 
1° Descrivila
  • Metti a fuoco chi sei, esprimilo con 5 parole chiave che descrivano le tue caratteristiche ed i tuoi valori (esempio: orginale, innovativa, curiosa, industriosa, ricercata).
  • Trasforma queste parole in forme & colori, ovvero se queste caratteristiche fossero forme (geometriche o oggetti) quali sarebbero? E di quali colori? Rifletti sul perchè hai scelto quelle forme e quei colori (esempio la forma di queste caratteristiche sarebbe un gioco come il monopoli, con tante caselle colorate di turchese, giallo, fucsia, colori vivaci e brillanti. Avrebbero questa forma perchè è compatta ma al tempo stesso dinamica nei suoi contenuti e per i suoi colori).
2° Accessoriala
  • Cosa vuoi mostrare, attraverso forme e colori, della tua identità? Metti in parole lo stile che vuoi adottare per rappresentare chi sei (esempio uno stile essenziale nelle forme e colorato con dettagli originali negli accessori).
3° Sfoderala
  • Seleziona dal tuo guardaroba i capi che corrispondono allo stile che hai descritto, fotografali e divertiti a comporre diversi outfit uscendo un po’ dai soliti abbinamenti, aiutandoti con apposite app (io utilizzo stylicious) o puoi realizzare collage con gli strumenti del tuo smarphone e poi divertiti ad indossarli. Se ritieni di non avere nel tuo guardaroba gli elmenti che hai descritto puoi iniziare a scaricare delle immagini da internet o puoi fotografare gli elementi da riviste e allo stesso modo comporre gli outfit con un app o con le risorse del tuo smarphone, se qualcuno di questi ti convince puoi provarli dal vivo in un negozio o puoi sperimentare l’acquisto online oppure puoi chiedere a qualche amica se ha qualcosa di simile della tua taglia da farti provare.
 
Il tuo stile ti rivela, ti racconta e ti rinforza se vuoi dargli forma e colore la prossima occasione la trovi qui.

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Alla conquista di un look gentile

10/12/2019

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Foto
Qualche post fa parlavo della competenza del good looking e di come la capacità di presentarsi al meglio sia diventata una soft skill e qualche giorno fa leggevo su La Stampa della scoperta del gene BAZ1B architetto del volto umano e ho trovato una straordinaria correlazione.
Il gene è stato scoperto in occasione dello studio di alcune malattie genetiche in una ricerca coordinata da Giuseppe Testa, direttore del Laboratorio di Epigenetica delle Cellule Staminali dell’ Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) che vede la collaborazione fra lo Ieo e l’Università Statale di Milano (hanno inoltre partecipato le Università di Barcellona, Cantabria, Colonia e Heildelberg, e l'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo).
Il risultato di questo studio, spiegano i ricercatori, fornisce una prova sperimentale a sostegno della teoria dell’auto-domesticazione (self domestication), secondo la quale i nostri antenati hanno scelto di volta in volta come compagni soggetti più socievoli e cooperanti, con tratti facciali più morbidi e caratteristiche che favoriscono la comunicazione non verbale.
Questo potrebbe significare che i nostri driver nella scelta, sin dalla notte dei tempi, sono stati gli elementi che ci ingentilivano, ci rendevano più eleganti e attraenti.
Da questo ne deriva che la “forma” e il presentarci al meglio è tuttal’altro che un vezzo o qualcosa di futile bensì qualcosa di fortemente adattivo intorno al quale l’evoluzione ha lavorato molto.

In altre occasioni ho pensato e scritto che l’evoluzione non guarda all’estetica ragionando intorno a come diventeremo in relazione al rapporto che abbiamo con la tecnologia (ero partita da un articolo che descriveva come saremmo diventati nel 2100 a seguito del nostro rapporto con la tecnologia).
La conclusione alla quale ero giunta è che la natura fa il suo corso, il suo compito è quello di renderci più efficaci ed armonici nell’ambiente in cui ci muoviamo, la sua indole adattiva la porta a modificarci per consentire protezione, resistenza e performance ragionando in un’ottica di funzionalità più che di estetica.
Dalla scoperta del gene BAZ1B mi viene da dire che la natura fa il suo corso rispetto alle intenzioni del nostro genere, se fino ad ora è stato quello di crescere e svilupparsi puntando sulla relazione lavora in un certo modo, se è quello di chiudersi in solipsismo digitale in un altro.
Insomma sono sempre le intenzioni a dirigere il comportamento e nel comportamento ci sta la comunicazione e la costruzione dell’immagine.
E tu da che parte stai?
Se sei alla ricerca di come appararire al meglio nel rispetto delle tue intenzioni noi ci lavoriamo così.

Approfondimenti

La Stampa sabato 7 dicembre Svelato il gene che ci ha regalato un look gentile.
L’autodomesticazione umana ha un volto. E un gene.





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Allena il tuo BIL (benessere Interno Lordo) Parte II

5/12/2019

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Foto
Riprendiamo da dove eravamo rimasti: ai pensieri che ci sabotano e come cambiare registro.
Nel precedente post abbiamo parlato delle opinioni che trattiamo come fatti e dei devo che ci offuscano la vista e ci creano sensi di colpa.
 
Altro elemento critico sono le generalizzazioni e il tutto o nulla.
Quando ti dici: è sempre così, non succederà mai, o così o nulla, stai generalizzando.
Come cambiare registro?
La cosa che devi tenere a mente è: “Non credere a tutto quello che pensi”
Mettiti in discussione, relativizza, specificando i quando, i come i dove.
 
Altro brutto affare sono le etichette che sono giudizi, le esprimi con degli aggettivi.
I giudizi si dice che abbiano una doppia faccia raccontando molto dei nostri punti di vista e dello sguardo che abbiamo sul mondo, dunque prima di criticarli prendiamoli per quello che possono darci e poi impariamo ad andare un po’ più in là individuando cosa ci sta sotto.
Come cambiare registro?
Ad esempio se giudico qualcuno o me stessa come: incapace; immatura; irresponsabile, sarà utile che mi domandi qual è il comportamento che mi fa dire quello che dico.… e quindi separare l’essere dal fare.
Prova a riflettere se ti sei attribuita delle etichette e domandati: cosa faccio che mi fa dire di essere.
 
Altra categoria che ti propongo di osservare per i suoi effetti sul tuo benessere sono quei fenomeni di riferire tutto a sé, leggere il pensiero e il futuro.
Esempio sul riferire a sé - esco dall’ufficio e un collega non mi saluta e la mia tendenza è di pensare, ha fatto finta di non vedermi ce l’ha con me, ma cosa gli ho fatto? E magari l’altro è preso in tutt’altri pensieri del tipo: accidenti oli sono in ritardo e devo ancora passare dal fiorario.
Esempio di lettura del pensiero – sicuramente penserà che sono ridicola, adesso mi dice che non può. Ecco l’ha fatto apposta per ….
Esempio di lettura del futuro – è inutile che cerco casa tanto il mutuo non me lo danno, è inutile che glielo chiedo mi dirà di no, etc.
Come cambiare registro?
A livello linguistico in queste situazioni funziona mettere in discussione l’opinione sempre fondando sui fatti del tipo: cosa mi fa dire quello che dico? Io come lo so? E come sempre allenarsi a vedere nuove opinioni.
 
Infine l’ultima categoria è il catastrofismo: in questa situazione il pensiero assume tinte tetre e molto negative, spesso ci si mette in una situazione da vittima e ci si lamenta.
“Quando inizieranno i licenziamenti sarò certamente il primo, e poi avrò terra bruciata intorno, d’altra parte alla mia età poi è tutto finito, e con questo mercato…. “
Come cambiare registro?
Torna utile uscire dalla posizione della pre-occupazione catastrofica e mettersi in quella dell’occupazione chiedendosi, cosa posso fare ora per...
 
Se vuoi allenare il tuo BIL coltiva il tuo dialogo: pensieri di qualità per una vita di qualità!
 

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