Immagina di doverti presentare ad un colloquio, o in una occasione che richieda una discreta formalità: una riunione di lavoro, un incontro con un nuovo cliente, una situazione insomma nella quale non conosci il tuo interlocutore.
Come ti vestiresti? Ti presenteresti al 100% te o faresti qualche compromesso?
Ritengo che essere 100% sé non sia una buona idea in queste circostanze perché la nostra immagine crea delle aspettative ed è soggetta ad interpretazione e per questo ci può essere un delta più o meno marcato tra le interpretazioni che gli altri formulano e chi siamo.
Quello che possiamo fare è mettere a fuoco le nostre intenzioni comunicative e vestirle.
Ho fatto allora un esperimento che ho successivamente presentato in una situazione in cui parlavo del colloquio di lavoro.
Come prima cosa nell'esperimento ho messo in chiaro il contesto: aula sul colloquio di lavoro.
Successivamente ho definito le mie intenzioni comunicative: creare un look casual e friendly che comunque non stonasse con il contesto lavorativo, che non fosse troppo vistoso e non distraesse per lasciar spazio ai contenuti.
Poi ho scelto e indossato 3 diversi outfit, cambiando solo la parte di sopra, quella che di solito è maggiormente in vista quando si parla in una situazione d'aula e ho mandato le foto ad un gruppo di una decina di donne dai 30 ai 70 anni chiedendo loro cosa arrivasse dai 3 look delle foto di sotto, descrivendolo con una parola/aggettivo in questo modo potevo poi misurare il gap tra le mie intenzioni comunicative e le interpretazioni di alcuni osservatori.
Ed ecco cosa stava nelle mie intenzioni:
Look 1 - quello che dal mio punto di vista vestiva al meglio le mie intenzioni poiché aveva un taglio classico ma non troppo (senza giacca o camicia) risultando così più casual e friendly, lo reputo un look che riduce le distanze (colori chiari) e che non è protagonista ma ha comunque un dettaglio originale (semplice con un solo accessorio estroso).
Look 2, la blusa è stata sostituita da una camicia chiara, infilata nei pantaloni, con una cintura che richiamava la fibbia delle scarpe, con un bijoux piccolo ed essenziale. L'intenzione era di dare maggior enfasi ad una professionalità operativa (la camicia chiara con maniche rimboccate) e di creare un'immagine più grintosa del look precedente (le punte del colletto, accessori minimal, camicia dentro i pantaloni). L'effetto generale risulta più energico e grintoso della situazione precedente. Più adatto secondo me a situazioni nelle quali c'è bisogno di richiamare l'attenzione, sentire e mostrare la propria grinta per essere operativi e raggiungere un risultato e finalizzare.
Look 3, i colori chiari hanno lasciato posto a quelli scuri, viene inserita una giacca con una maglia stretta, l'intenzione è stata di aumentare la formalità, a differenza della situazione precedente dove si vuole mostrare un'operatività in prima persona qui c'è maggior distanza, (utilizzo della giacca e di un colore scuro), il tutto crea uno standing più formale, più adatto, secondo me, se si ha la necessità di marcare il ruolo.
Di seguito le interpretazioni delle intervistate, i pallini indicano la maggior frequenza delle risposte,
Dunque informale nel primo look, professionale nel secondo look e il terzo si presta a interpretazioni più diversificate ma comunque tutte aventi significati di grinta, sicurezza, fermezza.
Mi sembra quindi che il senso generale sia arrivato, il mio consiglio è per una situazione come questa di chiarirti rispetto a cosa vuoi comunicare e cercare poi forme e colori adatti allo scopo, se ci sono più opzioni fai come ho fatto io: vestiti, scatta una foto e chiedi un parere a 3 o 4 persone di cui ti fidi e poi decidi.
Come ti vestiresti? Ti presenteresti al 100% te o faresti qualche compromesso?
Ritengo che essere 100% sé non sia una buona idea in queste circostanze perché la nostra immagine crea delle aspettative ed è soggetta ad interpretazione e per questo ci può essere un delta più o meno marcato tra le interpretazioni che gli altri formulano e chi siamo.
Quello che possiamo fare è mettere a fuoco le nostre intenzioni comunicative e vestirle.
Ho fatto allora un esperimento che ho successivamente presentato in una situazione in cui parlavo del colloquio di lavoro.
Come prima cosa nell'esperimento ho messo in chiaro il contesto: aula sul colloquio di lavoro.
Successivamente ho definito le mie intenzioni comunicative: creare un look casual e friendly che comunque non stonasse con il contesto lavorativo, che non fosse troppo vistoso e non distraesse per lasciar spazio ai contenuti.
Poi ho scelto e indossato 3 diversi outfit, cambiando solo la parte di sopra, quella che di solito è maggiormente in vista quando si parla in una situazione d'aula e ho mandato le foto ad un gruppo di una decina di donne dai 30 ai 70 anni chiedendo loro cosa arrivasse dai 3 look delle foto di sotto, descrivendolo con una parola/aggettivo in questo modo potevo poi misurare il gap tra le mie intenzioni comunicative e le interpretazioni di alcuni osservatori.
Ed ecco cosa stava nelle mie intenzioni:
Look 1 - quello che dal mio punto di vista vestiva al meglio le mie intenzioni poiché aveva un taglio classico ma non troppo (senza giacca o camicia) risultando così più casual e friendly, lo reputo un look che riduce le distanze (colori chiari) e che non è protagonista ma ha comunque un dettaglio originale (semplice con un solo accessorio estroso).
Look 2, la blusa è stata sostituita da una camicia chiara, infilata nei pantaloni, con una cintura che richiamava la fibbia delle scarpe, con un bijoux piccolo ed essenziale. L'intenzione era di dare maggior enfasi ad una professionalità operativa (la camicia chiara con maniche rimboccate) e di creare un'immagine più grintosa del look precedente (le punte del colletto, accessori minimal, camicia dentro i pantaloni). L'effetto generale risulta più energico e grintoso della situazione precedente. Più adatto secondo me a situazioni nelle quali c'è bisogno di richiamare l'attenzione, sentire e mostrare la propria grinta per essere operativi e raggiungere un risultato e finalizzare.
Look 3, i colori chiari hanno lasciato posto a quelli scuri, viene inserita una giacca con una maglia stretta, l'intenzione è stata di aumentare la formalità, a differenza della situazione precedente dove si vuole mostrare un'operatività in prima persona qui c'è maggior distanza, (utilizzo della giacca e di un colore scuro), il tutto crea uno standing più formale, più adatto, secondo me, se si ha la necessità di marcare il ruolo.
Di seguito le interpretazioni delle intervistate, i pallini indicano la maggior frequenza delle risposte,
Dunque informale nel primo look, professionale nel secondo look e il terzo si presta a interpretazioni più diversificate ma comunque tutte aventi significati di grinta, sicurezza, fermezza.
Mi sembra quindi che il senso generale sia arrivato, il mio consiglio è per una situazione come questa di chiarirti rispetto a cosa vuoi comunicare e cercare poi forme e colori adatti allo scopo, se ci sono più opzioni fai come ho fatto io: vestiti, scatta una foto e chiedi un parere a 3 o 4 persone di cui ti fidi e poi decidi.