PersonAtelier
Contattaci
  • Home
  • Vision & dintorni
    • Mission
    • Manifesto
    • A chi è rivolto
  • Servizi
    • Conosci te stesso
    • Dai Forma e Colore al tuo Stile®
  • Negozio
    • Gli spazi
    • I Capi PersonAtelier
    • Il Pronto Moda
    • Bijoux e Pochette
    • Borse e zaini
    • Quaderni
  • Formazione metodo Forma&Colore
    • Moduli >
      • 1R - Rivelarsi
      • 2R - Raccontarsi
      • 3R - Rinforzarsi
    • Strumenti - Kit teli
  • Chi sono
  • Blog
  • Sperimentiamo!
  • Archivio iniziative
  • New
  • Foto Gallery
  • Dicono... Diciamo
  • Contatti
  • Materiale

Serendipity e l'abito del talento è servito!

16/3/2020

0 Comments

 
Foto
Qualche giorno fa ho letto l’espressione “l’abito del talento” nel libro di Raffaele Morelli “Scopri il tuo talento”.
L'ho trovata molto bella e l’ho istintivamente collegata all’esperienza di questi giorni casalinghi e al concetto di serendipity.
L’effetto serendipity fa riferimento al trovare qualcosa di piacevole quando non lo cerchi o meno te lo aspetti.
E secondo me questo periodo di casalinghitudine forzata potrebbe proprio dar luogo alla serendipità.
L’avere tempo non programmato a disposizione ci mette nella fortunata condizione di avere molti meno obblighi e doveri ai quali adempiere potendo avvicinarci più facilmente a quello che ci piace, ai nostri interessi.

Credo che questa sia una buona condizione per conoscerci meglio e confrontarci con la nostra immagine autentica, attraverso quello che James Hillman (psicologo americano), nel suo libro “Il codice dell’anima”, chiama daimon.
Nella sua teoria della ghianda ipotizza che prima della nascita, l’anima sceglie un’immagine o disegno che poi vivrà sulla terra e riceve un compagno, il daimon, che avrà la funzione di guida.
Purtroppo nel venire al mondo dimentichiamo ciò che abbiamo scelto e ci sembra di essere “vuoti”, e così sarà il daimon la nostra memoria e farà di tutto per assolvere alla sua funzione.
A questo proposito Hillman dice: “una vocazione può essere rimandata, elusa, a tratti perduta di vista. Oppure può possederci totalmente. Non importa: alla fine verrà fuori. Il daimon non ci abbandona”.

Se assumiamo il punto di vista di Hillman possiamo star certi che prima o poi il nostro talento, la nostra immagine autentica emergerà ma secondo me in questi giorni possiamo dargli un aiutino essendo presenti a noi stessi, osservando dove stiamo mettendo il nostro interesse e facendolo siamo totalmente immersi.
C’è uno stato psicofisico nel quale siamo nel nostro essere: è quella condizione nella quale tutto avviene in modo naturale, senza intoppi, con un grande coinvolgimento e desiderio, non esistono doveri facciamo quello che facciamo perché è esattamente quello che vogliamo.
È il tipico stato nel quale vivono i bambini, in loro la parte del daimon è ancora preponderante, libera dai condizionamenti, dai filtri e dalle convinzioni che arriveranno via, via con il passare del tempo.

Allora per andare sul pratico la domanda dalla quale partire secondo me è: “cosa ti appassiona, ti coinvolge  in questi giorni di libertà tanto che appena puoi ti ci dedichi (lettura, cucina, cucito, studio, riordino, bricolage, o...)?”
Resisti per un momento alla tentazione di associare queste attività al talento, per arrivarci occorre fare ancora un passaggio, personalmente mi convince l’ipotesi che il talento non stia nel nostro fare, bensì nell’essere (nel nostro modo di percepire, di sentire, di pensare), il fare è una delle possibili declinazioni che attraverso la pratica e l’impegno fa crescere e sviluppare il talento.
Seguendo questo ragionamento, rispetto agli esempi di sopra il talento non è tout court nello studio, nella cucina, nel cucito, etc. bensì nel tuo personale modo di farlo che ha a che fare con il tuo stile e con le tue attitudini.
Per rendere tutto più pratico ti propongo di seguito alcuni spunti per osservarti:
  • Cosa stai facendo con soddisfazione in questi giorni?
    Occorre essere precisi, ad esempio “cucino” è troppo generico specifica meglio di cosa si tratta (esempio cucino torte, cucino cibi vegani, cucino primi piatti, etc.).
  • Cosa caratterizza il tuo modo di fare, vale a dire come fai quello che fai, quali caratteristiche personali metti in gioco?
    Sempre nel caso della cucina potrebbe essere: sperimento abbinamenti di ingredienti insoliti, utilizzando tutto quello che ho e azzerando gli sprechi, modifico le ricette a modo mio, etc.
  • In quali altre attività ti capita di mettere in pratica le abilità che hai descritto al punto precedente e facendolo ti viene bene, ti appassiona, ti coinvolge tanto che il resto passa in secondo piano?
    Proseguendo nell’esempio ipotizziamo che oltre alla cucina, le attività nelle quali metti in campo sperimentazione, recupero ed estro (le abilità sopra individuate) sia nel creare composizioni con fiori e materiali di recupero e nel cucire oggetti di arredo (esempio tovaglie e tende) per la casa recuperando stoffe, o parti di abiti dismessi.
  • Fai una sintesi delle attività che sono emerse, creando collegamenti, integrazioni e utilizzando tutte le informazioni che hai individuato. Se vuoi inventa dei nomi e dei neologismi.
    Avrai così la possibilità di distinguere il talento (è il tuo essere), i contesti nei quali lo esprimi (i tuoi fare) e le attitudini che sono il motore del tuo potenziale e della tua crescita in termini di competenze.
    Ritornando al nostro esempio avremo:
    Talento: creare bontà e bellezza con gli elementi a disposizione, utilizzandoli in tutte le loro risorse e tenendo insieme elementi apparentemente incoerenti.
    Contesti: cucina, cucito, fai da te.
    ​Attitudini: creatività, tenere insieme elementi diversi tra loro, sperimentare, etc.
Et voilà, in questo modo l’abito del talento è servito, pronto per essere usato ogni volta che vorrai!
0 Comments

E tu li sai vedere i tuoi talenti?

6/3/2019

0 Comments

 
Foto
Un tema centrale nel mio lavoro è quello di aiutare le persone a vedere le proprie risorse per utilizzarle in ambito lavorativo o in progetti personali. Constato sistematicamente la difficoltà di chiunque a dire cosa sappia fare bene. Se poi uso la parola talento l'impresa diventa epica!
Perché, a me sembra, che rispetto a questa parola la faccenda sembra essere che o c'è una capacità, un'attitudine indiscutibile, che tutti notano o nulla sembra valere e nulla sia mai abbastanza. E questo lo trovo un peccato.

Penso a quanto sarebbe rinforzante per un bambino sentirsi dire quanto sia bravo e talentuoso nel fare qualcosa, invece purtroppo è più frequente sottolineare cosa gli manchi.
Così facendo trascuriamo gli effetti sulla sua autostima, sono, infatti, gli sguardi e le piccole conversazioni quotidiane in cui si rispecchia che vanno a formare il suo Sé e la cosa bizzarra è che in generale siamo fatti in modo da confermare le interpretazioni e le aspettative che ci arrivano dall'esterno specie se si tratta di figure giudicate o sentite come importanti.
E quando poi da adulti ci sentiamo disorientati e poco centrati rispetto a chi siamo, a cosa sappiamo fare bene, a cosa ci piace più che andare a cercare risposte sull'origine delle nostre inquietudini o mancanze diventano, secondo me, utili delle domande. Come diceva
Jodorowsky in un suo libro: "La risposta è la domanda".
Ed eccole qui le buone domande per esplorarci nelle nostre risorse: in cosa sono davvero brava/o?
Cosa mi riesce bene in diversi ambiti?
Cosa mi viene detto in maniera frequente?

​Ti faccio un esempio parlandoti di me, io penso che un mio talento sia quello di selezionare e scegliere elementi essenziali, semplici e parchi, toglierci o aggiungerci qualcosa e dargli uno stile personale e originale.
Mi accorgo che lo faccio con gli oggetti e con le idee: vedo qualcosa che non è tanto in vista o la leggo o la ascolto, faccio una mia rielaborazione e rimetto in circolo. Ad esempio nella gestione di PersonAtelier, noto che mi riesce bene selezionare dei prodotti poco in vista, idem nel mio lavoro di formatrice, mi colpiscono dei dettagli di modelli e letture dai quali traggo ispirazione, che poi decontestualizzo e rielaboro.
Le mie parole chiave sono: scorgere, notare, vedere, selezionare, scegliere, rielaborare, proporre, personalizzare.
La frase che mi viene più spesso rimandata è: e questo dove lo hai trovato?

Avere queste consapevolezze su di sé e tradurle in parole chiave, così come porre attenzione a cosa gli altri notano di noi ci può tornare utile in diverse occasioni, è ad esempio il primo passo per orientarci in una scelta formativa o lavorativa, in un colloquio di lavoro possono diventare le risposte alla fatidica domanda sui punti di forza, e poi tornano utili per ricentrarci quando ci sentiamo giù e ci perdiamo di vista.
Con l'allenamento le risorse si moltiplicheranno e vedremo sempre più chiaramente anche quelle degli altri aiutandoci reciprocamente a diventare più consapevoli.

Dunque ora giro a te le domande: quali sono le tue risorse? Cosa fai davvero bene e lo riscontri in diversi ambiti? Quali sono le tue parole chiave? Cosa ti viene detto più frequentemente?

Buona ricerca!
0 Comments

    Archivi

    Febbraio 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Luglio 2022
    Giugno 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019

    Categorie

    Tutti
    3R Poteri Dell'abito
    Abbigliamento
    Armocromia
    ConversAzioni
    Dai Forma E Colore Al Tuo Stile ®
    Embodied Cognition
    Enclothed Cognition
    Futuro E Vision
    Guardaroba
    Identità Immagine Stile
    Intelligenza Artificiale
    Lessico Dell'Abbigliamento
    Make-up Psicologia
    Pensiero E Linguaggio
    Psicologia Ambientale
    Psicologia Colore
    Self Domestication
    Stagione Interna Autunno
    Stagione Interna Estate
    Stagione Interna Inverno
    Stagione Interna Primavera
    Stagioni Interne
    Swap Party
    Talento
    Tempo
    Vestiti Outfit Look

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.