I glimmers, letteralmente bagliori, sono stimoli, sensazioni, esperienze che attivano benessere e senso di sicurezza, ne sono esempi, fare uno sport che ci piace, prenderci del tempo per leggere, vedere quel film che aspettavamo, dedicarsi alla beauty routine, fare colazione in quel posticino carino, indossare quel vestito che ci piace tanto, etc.
Si tratta di pillole di benessere che possiamo assumere quotidianamente come dose di gioia e sicurezza.
Il concetto è stato elaborato all'interno della teoria polivagale di Porges che spiega come interviene il nostro sistema nervoso autonomo difronte a sfide, minacce, traumi e stress, differenziando il concetto di trigger come innesco dello stress e di glimmer come strumento di benessere e senso di sicurezza.
Se l'argomento ti interessa in fondo all'articolo un breve approfondimento della teoria.
Quello che ai nostri fini è importante sapere è che il nostro sistema nervoso autonomo trauma, dopo trauma, stress dopo stress, rischia di perdere la sua flessibilità.
Il suo funzionamento armonico si inceppa rimanendo bloccato in una sola modalità di risposta, ad esempio una esagerata reattività, o al contrario un ridotto coinvolgimento sociale e generale stato di appiattimento, perdendo così il senso di sicurezza e benessere e laddove non c'è sicurezza la nostra energia rimane intrappolata in una costante difesa, in questa condizione possiamo sopravvivere ma non vivere con pienezza e soddisfazione.
La soluzione ça va sans dire è glimmerare la nostra vita, aiutando così il nostro sistema autonomo a ritrovare il suo ritmo armonico nel fronteggiare stress, minacce e traumi.
Come fare a procurarci una vita glimmerata?
La risposta sta nell'adagio "chi cerca trova".
I momenti felici non ci cascano addosso, o almeno non sempre, li possiamo trovare cercandoli tra le nostre preferenze, o ispirandoci con ciò che piace ad altri, per vedere se funziona anche per noi. Ed ecco alcune strategie:
- la letteratura sul tema consiglia di tenere un diario nel quale annotare ciò che ci fa stare bene e ci fa sentire al sicuro,
- altro accorgimento e quello di sostare nei nostri momenti di benessere, vale a dire farci caso, e prenderne consapevolezza per poterli replicare,
- anticiparli, creandoci piccole ricompense e gratificazioni giornaliere,
- creare un ambiente gradevole, a partire dai colori, dagli odori, suoni, etc.,
- usare noi stessi come fonte, dal di dentro, coltivando punti di vista plurimi e pensieri utili al nostro benessere e fuori usando il nostro guardaroba.
Dal glimmer al glitter del tuo guardaroba
Qui mi soffermo un po' di più, perché è proprio per questo motivo che ho ideato il guardaroba delle stagioni interne, per avere ogni giorno la possibilità di creare benessere con i vestiti che indossiamo, attraverso i loro colori, materiali, stampe, tagli e vestibilità.
Ogni stagione ha le sue caratteristiche e un guardaroba che la rappresenta, pescare dai diversi stili ci consente di avere con noi un rimedio vestemico a lento rilascio di cui possiamo beneficiare nell'arco dell'intera giornata.
E a seconda della condizione che vogliamo sperimentare abbiamo diverse opzioni di look da cui partire.
Se quello che mi fa stare bene è qualcosa di morbido e avvolgente, il guardaroba della stagione interna Autunno mi offrirà un'ampia scelta, tra le sue lane e jersey, i tagli ampi e scivolati e i suoi colori tenui e discreti.
Se invece per stare bene ho bisogno di luccichii e bagliori, sarà allora la Primavera a fare al caso mio, con sete, rasi, tulle, tagli femminili e colori vibranti.
Se a farmi brillare gli occhi è l'eleganza, il guardaroba Estate, con i suoi tessuti preziosi, il taglio classico e la silhouette asciutta faranno al caso mio.
Infine se il mio benessere dipende da protezione e riservatezza, gli strati, le asimmetrie e i colori profondi dell'Inverno saranno la mia soluzione.
In definitiva possiamo abbagliarci con l'abbigliamento indossando fantasie, colori, tessuti in modo intenzionale e consapevole in modo da trovarci conforto e sicurezza e muoverci, in ogni momento, con più agio.
Approfondimento teoria polivagale - Come funzioniamo?
Un interessante contributo alla spiegazione di come funzioniamo nella risposta ai traumi e allo stress arriva dalla teoria polivagale di Porges. Semplificandola molto possiamo dire che in situazioni standard durante la giornata, a seconda di ciò che viviamo, vi è una armoniosa fluttuazione all'interno del sistema nervoso autonomo (che interviene di fronte a sfide e minacce), tra le sue due componenti che sono il sistema simpatico (provoca attivazione) a quello parasimpatico (provoca quiete).
La teoria polivagale ha spiegato che il sistema parasimpatico si è formato un due periodi diversi, abbiamo una formazione più primitiva che mantiene l’equilibrio e il controllo delle funzioni viscerali di base (stomaco, intestino tenue, colon, vescica) e una più recente che guida i muscoli del volto, la voce e il respiro. La formazione più recente difronte a situazioni di pericolo emette risposte più "mature", ad esempio la comunicazione, il sorriso, la ricerca di uno scambio con l'interlocutore, un effetto calmante sul respiro e sul cuore. Il circuito più antico invece ha come reazione il collasso.
Se questo è il ruolo del parasimpatico, non dimentichiamoci che c'è anche il simpatico a fare la sua parte, e così per completare il quadro avremo che in caso di pericolo il nostro funzionamento, nell'ordine prevede:
- parasimpatico recente che gioca le carte del parlare, respirare, sorridere, etc, se non sono sufficienti interviene
- il simpatico che ha dalla sua la capacità di attivare e preparare il corpo all'attacco o alla fuga (accelerazione battito cardiaco, maggior sangue ai muscoli, etc.) e in ultimo se tutto questo non ha funzionato entra in gioco
- il parasimpatico più antico con una perdita dei sensi, uno svenimento, un collasso.