Penso che ciascuno di noi sia un fabbricante di futuri possibili, penso che tutti abbiamo a disposizione, in modo molto democratico, una risorsa per fabbricare che è la nostra immaginazione e penso che purtroppo questa risorsa sia sottoutilizzata.
Una caratteristica del nostro cervello è che non distingue tra reale e immaginario, una volta che qualcosa l'abbiamo “vista” fuori da noi, nella realtà esterna, o dentro di noi, nella realtà interna immaginata, per il nostro cervello, che ne ha fatto un'esperienza, è la stessa cosa.
Quell'immagine e quella esperienza iniziano ad agire dentro di noi producendo delle sensazioni, può trattarsi di indifferenza, di noia, di paura, di gioia, di stupore, di rabbia, si tratta di tensioni che ci informano della connessione e del significato di quell'immagine per noi.
Un buon fabbricante, secondo me, è chi è capace di immaginare gli effetti di ciò che desidera perché questo consente di fare un salto di livello e attivare una spinta all'azione e trasformare un semplice desiderio in una visione da perseguire.
Ti faccio un esempio, con la mia immaginazione posso visualizzare la vincita di un premio o la riscossione di un'eredità e
sicuramente questo è un primo passo per comprendere cosa mi manca, ma se immagino ciò che posso fare con il denaro vinto o ereditato rendo più specifica questa nuova realtà e posso attivare un tensione, una spinta, che mi attiva ad agire per andare verso quelle condizioni di cui ho fatto esperienza.
L'immaginazione è quindi la sostanza per dare forma ai desideri, che danno luogo a diversi possibili futuri, infine la volontà di agire in una direzione piuttosto che in un'altra trasformerà le fantasie in visioni da perseguire. Le visioni sono cioè sogni in azione.
Ma qual è il futuro che merita di essere immaginato, desiderato, perseguito e accolto? Perché se è vero che le nostre facoltà ci consentono di desiderare e immaginare qualsiasi cosa e qualsiasi situazione (ad esempio di avere lineamenti diversi da quelli che abbiamo, di avere caratteristiche personali differenti, di vivere su un altro pianeta, di riavere accanto una persona cara che non c’è più, etc.) non tutte le opzioni sono “buone”, “giuste”, o “utili” per noi.
Ed ecco allora alcune domande per fabbricare il tuo futuro:
Quello che sto immaginando è in armonia con i miei valori, con le mie credenze, non lede a me o altri?
Quali costi/sacrifici sono disponibile a sostenere per raggiungere questa situazione?
Cosa accadrà se il mio desiderio sarà raggiunto e cosa accadrà se non lo sarà?
Infine, per comprendere se i tempi sono maturi, usa il motto di Kafka che diceva “lascia dormire il futuro come merita: se lo svegli prima del tempo, otterrai un presente assonnato”.
Se invece non hai ancora visualizzato il tu futuro qui trovi una scheda (la fabbrica dei desideri) che potrebbe fare al caso tuo.
Buona visione!