Se l'identità ha a che fare con chi sono e perché faccio quello che faccio e l'immagine è come arrivo agli altri, è la competenza del good looking a garantire o meno l'allineamento tra queste due variabili.
Vale a dire che il good looking è la capacità di creare un'identità visiva nella mia immagine coerente con le competenze ed i valori della mia identità.
Con la nostra immagine creiamo delle aspettative sulla nostra identità e lo facciamo in un tempo brevissimo. In un battito di ciglia chi ci guarda emette un giudizio basandolo su una serie di elementi, in primis sulla nostra comunicazione non verbale, abbigliamento e atteggiamento, e su elementi della propria esperienza: quella somiglianza, quell'assonanza con, etc.
Come coltivare il good looking affinché faccia un buon servizio per la nostra identità?
Secondo me si tratta di una formae mentis che affonda le sue radici nella capacità di valutarsi e non giudicarsi, ti chiederai dove stia la differenza.
La distinzione secondo me sta nel fatto che quando ti giudichi ti stai misurando rispetto a qualcosa che è bello/brutto, giusto/sbagliato, troppo/poco e via dicendo. Quando ti valuti ti stai osservando contestualizzando e relativizzando quello che vedi, e questa chiarezza ti permette di agire in modo mirato.
Facciamo un piccolo esperimento, mettiti davanti allo specchio, osservati e annota le conversazioni che sono affiorate.
Cosa ti sei detta? Frasi del tipo: Mica male! Che bel sorriso. Mi stanno bene oggi i capelli.
Oppure frasi del tipo: Mamma che faccia! Che disastro. Non mi si può guardare.
Alcuni sono giudizi (mica male, mamma che faccia, che disastro, non mi si può guardare), altre assomigliano già a valutazioni (che bel sorriso, mi stanno bene oggi i capelli).
Vediamo come trasformare i giudizi in valutazioni e a che fine.
Prendiamo la frase “che disastro” e andiamo più in profondità, cosa me lo fa dire: la pettinatura, il trucco, l’abito, l'espressione?
A questo punto riformuliamo in modo più concreto, per esempio se il problema sono le occhiaie mi dirò: le occhiaie sotto gli occhi mi danno l’aria stanca.
Distinguere ci dà la possibilità di specificare quello che ci piace e quello che non ci piace di noi per cambiarlo.
Nel caso di sopra potrò usare del correttore o altri accorgimenti nel mio stile di vita per ridurre le occhiaie, si tratta di un inizio, cosa che non riesco a fare se mi vedo tutta come un disastro!
Inizia ad allenare la tua capacità di presentarti partendo dal modo di vederti e di descriverti aggiungendo ogni giorno una buona conversazione davanti allo specchio
A questo punto seri pronta per gli step successivi:
Metti a fuoco chi sei, le tue caratteristiche e i tuoi obiettivi
Declina il tutto in parole, forme e colori.
Individua i capi che ti rivelano, ti raccontano, ti sostengono in accordo con i contesti in cui ti muovi e il gioco è fatto!
E, se ti servisse un aiutino ne parliamo nel workshop e nella consulenza: dai forma&colore al tuo stile che trovi qui: Stile