Può trattarsi di un accessorio (ad esempio un bijou o di un tipo di scarpe), o di un indumento, che si tratti del vestito, della gonna, del pantalone, poco importa, ciò che conta è individuarlo e usarlo abilmente.
Il mio punto di partenza per molto tempo è stato un accessorio piuttosto voluminoso: i capelli.
Averli ricci e non avere una grande abilità nel curarli mi ha dato, fino ad un certo periodo, la sensazione di essere strana, insolita, un po' arruffata, per questo, andando per ripetizione, nel mio abbigliamento inserivo elementi strani, stravaganti e insoliti, poteva trattarsi del taglio dei pantaloni, o di un accessorio.
La mia associazione per molto tempo è stata: “ciò che è strano è bello” di lì, la mia convinzione che le cose e, per estensione le persone, per essere belle dovessero essere strane. Con il tempo ho modificato questa credenza in: “ciò che è personale e autentico esprime la sua bellezza”, che oggi mi sembra più efficace e adatta a me e mi sembra comprendere anche la precedente che prima suonava come limitante e rigida.
Questo mi ha permesso di indossare capi dai tagli più lineari e più allineati con le mie forme, spesso infatti l'originalità nell'abbigliamento conta di linee piuttosto ampie e voluminose, nella quali la mia corporatura minuta tendeva a scomparire.
Se rifletto su cosa oggi rappresenti il mio punto di partenza direi che il punto di ingresso è la sezione inferiore: gonna o pantalone? La risposta è definita da alcuni altri elementi: la mia sensazione, la mia intenzione, il contesto in cui mi muovo. Davanti ai miei vestiti mi chiedo: di cosa ho bisogno oggi? Cosa voglio trasmettere? Dove sarò?
E di conseguenza scelgo poi gli altri elementi: la parte superiore, le scarpe e gli accessori.
Il tempo necessario per questa analisi quotidiana è di pochi secondi, l'effetto positivo lo sento poi tutta la giornata. Un po' più lungo e articolato è stato il lavoro di consapevolezza sul mio rapporto con l'abbigliamento e sugli impatti, le credenze di cui parlavo prima.
Può darsi che tu abbia chiaro qual è il punto d'ingresso intorno al quale ruota il tuo look, se non fosse così ti propongo alcuni spunti per lavorarci su:
- osserva se c'è un ingrediente che è una costante per te, qualcosa rispetto alla quale ti dici: “non potrei uscire senza” può trattarsi degli orecchini, della collana, di una tipologia di calzature, o di una tipologia di un indumento (es. la giacca, il jeans, il tubino, etc.) in questo caso non vale il make-up;
- osserva quando scegli quotidianamente i tuoi abiti se parti dalla sezione superiore o da quella inferiore;
- osserva se c'è un dialogo interno davanti ai tuoi vestiti e di che tonalità è, così come se ci sono convinzioni rispetto al tuo rapporto con i tuoi abiti e se sono per te limitanti o motrici