Mabel è una donna sulla quarantina che viene invitata ad una festa, dalla signora Dalloway per l'appunto, e dopo varie esitazioni sulla partecipazione decide per un sì e segue il travaglio, è proprio il caso di dirlo, per la scelta dell'abito da indossare.
Opterà per un vestito sartoriale che giudica originale e che si rivelerà causa di tormento durante il party.
Mabel si era sentita bella provando il vestito che Miss Milan stava confezionando per lei per la festa di Clarissa Dalloway. Quando un giorno all'ora del tè, era arrivato l'invito della signora Dalloway, Mabel aveva pensato che certo lei non avrebbe potuto essere alla moda, assurdo illudersi, moda voleva dire taglio, voleva dire stile, tutte caratteristiche che non le appartenevano, ma perché non essere originale, perché non essere se stessa? Così aveva preso un vecchio libro di moda di sua madre, scegliendo un vestito con gonna lunga, maniche alte e corpetto che aveva fatto confezionare in seta in un pallido giallo. Quando si era guardata allo specchio del laboratorio con il vestito finito addosso Mabel fu colta da beatitudine, ammirazione e amore verso di sé. ... Poi, nel salotto di Clarissa Dalloway tutto svanisce, quel senso di beatitudine, amore verso di sé e gioia viene totalmente distrutto, smascherato, annientato e lascia il posto ad un rimuginio mentale fatto di angosce, dubbi e mortificazioni tanto da paragonarsi ad una mosca che cerca di trascinarsi ai bordi di un piattino mentre gli altri sono libellule, farfalle, splendidi insetti danzanti, palpitanti e leggeri. Mabel si chiede perché non possa avere sempre lo stesso sentimento, senza lasciarsi sbattere tutt'attorno solo per essere entrata in una stanza piena di gente.
Testo tratto e riadattato dal racconto "L'abito nuovo" contenuto ne “La Signora Dalloway in Bond Street e altri racconti” di Virginia Woolf.
Cosa mi sono portata a casa da questo racconto?
- La distinzione tra originale, strano e personale: Mabel dice "ma perché non essere originale, perché non essere se stessa".
Mi è capitato, in alcune occasioni, di confondere l'originalità e la stranezza con il bello e per me è stato un abbaglio perché nel tempo ho compreso che originale non è tout court bello e nemmeno personale. Quello che ti consiglio allora è più che ricercare l'originalità o l'unicità in un vestito o in un accessorio ricerca ciò che ti corrisponde. Per farlo focalizzati sulle tue caratteristiche e distintività domandandoti: Cosa mi caratterizza nell'aspetto e nella dimensione interiore? Cosa fa di me quella che sono? Cosa, se venisse a mancare, non mi renderebbe più me? - Il ruolo della preoccupazione e dei nostri film mentali: Mabel, durante il party, è paralizzata dai suoi pensieri severi e duri che la sbeffeggiano, la isolano e la mortificano impedendole di godersi la festa. Forse non a quei livelli ma credo capiti a molti di noi, in alcune circostanze, di sentirsi inadeguati.
Quello che secondo me aiuta in queste situazioni, quando il pensiero diventa assoluto e le opinioni diventano fatti, è un'incitazione a non credere a tutto quello che pensiamo. Se ti dovesse capitare di restare bloccata in scacco ai tuoi pensieri prova a mettere in discussione le prime opinioni dicendoti: "ok questa è una versione, ci sono altre versioni più utili per me?" riconoscendo che i pensieri sono nostri prodotti e come li abbiamo creati li possiamo spegnere e sostituire. Come per tutte le cose ci vuole allenamento! - La giostra emotiva della nostra autostima, ovvero le oscillazioni del nostro valore tra pubblico e privato: Mabel si era accuratamente preparata per la festa e davanti allo specchio nella sartoria di Miss Milan ha visto, anche solo per un istante, la sua bellezza che poi annulla nel salotto della signora Dalloway in cui si espone allo sguardo degli altri inviati: "Tutto era stato assolutamente distrutto, smascherato, annientato, al momento in cui aveva fatto il suo ingresso nel salotto della signora Dalloway” scrive la Woolf.
Se anche a te capita di salire su questa giostra quello che ti suggerisco di fare è di mettere il silenziatore all'ideale di chi dovresti essere o potresti essere per aumentare il volume di chi sei e delle tue qualità. Non fraintendermi, visualizzare chi vuoi essere è un'attività molto energizzante e potente se fatta nei giusti modi, spazi e tempi, ma trovo che sia improduttiva quando si traduce in un confronto fine a se stesso o peggio ci mortifica. - L'importanza dell'abito: ebbene oggi sappiamo che gli abiti hanno dei poteri, io dico che possono raccontare, rivelare, rinforzare. Nella scelta di un abito per un'occasione importante la domanda se ciò che stiamo indossando esercita su di noi questi poteri credo sia importante porcela. Vale a dire: questo abito mi racconta, parla di me, delle mie caratteristiche e della mia essenza? Rivela la mia bellezza? Rinforza il mio benessere, il mio atteggiamento, il mio senso di agio?
Se ti va fammi sapere cosa ne pensi, a presto!