Ho rimesso mano ai miei primissimi appunti sul cambiamento e tra i diversi autori mi sono soffermata su Pamela Levin (psicoterapeuta ad indirizzo transazionale) che racconta il cambiamento come “spirali all’interno di spirali” e suggerisce che quando incontriamo un cambiamento nella nostra vita (cercato o meno), ci inseriamo all’interno di alcune fasi che possono durare ore o anni, il modo in cui abbiamo completato la fase precedente influenzerà il modo in cui gestiremo il cambiamento.
Nell’attività di consulenza orientativa o in un bilancio di competenze il mio modo di accompagnare al cambiamento è sempre stato con la parola, le domande, il racconto autobiografico, la costruzione del senso.
Ora ritengo che questi strumenti possano essere integrati con un lavoro sull’aspetto esteriore, con una riflessione sugli stili comportamentali e con il loro guardaroba.
Ho allora rivisitato le 7 tappe di Pamela Levin e ho integrato la riflessione con le stagioni interne, qui ti presento la mia sintesi.
Ed ecco le fasi di cui ci parla l’autrice:
Immobilizzazione: è quel momento nel quale prevale una sensazione di stallo, ci si sente in uno stato di shock, l’emozione dominante è la paura di ciò che è sconosciuto e nuovo, è una fase nella quale la proattività il guardare avanti e al futuro non sono di aiuto. Il bisogno è quello di prendere contatto con sé, in questa fase ciò che aiuta è coccolarsi e prendersi cura di se stessi.
È una fase autunno come stagione interna, nella quale stare a contatto con il proprio mondo interiore ed esteriore, l’introversione necessaria potrebbe richiamare anche la stagione inverno che risulta però troppo fredda, in questa spirale c’è bisogno del calore di una stagione empatica.
Se ti rendi conto di essere qui, puoi adottare accorgimenti di questo stile adottando elementi dal suo guardaroba che trovi a questo link.
Negazione: è il momento in cui facciamo finta che il cambiamento non sia in atto, potremmo essere, o sforzarci di essere, molto attivi. Facciamo tutto ciò che sappiamo aver funzionato in passato e questo ci fa sentire meglio. In questa fase torna utile il confronto con gli altri che può aiutare a cogliere la nuova realtà.
È una fase nella quale la socialità e l’estroversione della primavera possono tornare utili, la connessione e il confronto aperto e autentico con l’altro può essere la risorsa giusta per raccogliere informazioni. Anche l’estate è una stagione estroversa, in questa fase però la sua spinta competitiva risulterebbe inopportuna e forzata.
Se ti rendi conto di essere qui puoi attingere da questo stile attraverso il suo guardaroba che trovi qui.
Frustrazione: arriva poi un momento nel quale comprendiamo che quello che stiamo facendo non è più richiesto o utile, o attraverso il feedback di altri o per mezzo delle nostre intuizioni, semplicemente smettiamo di negare il cambiamento e il suo effetto, ci mettiamo in discussione, è probabile che perdiamo in sicurezza. In definitiva le cose ancora non funzionano e la sensazione è di frustrazione. In questa fase pensiamo al cambiamento, abbiamo paura di non riuscire a farcela, l’aiuto è quello di dirsi onestamente cosa si pensa e cosa si sente.
Qui ritrovo l’influsso dell’inverno con la sua introspezione e intuizione e dell’autunno con la sua connessione.
Per accentuare l’una o l’altra dimensione attraverso l’abbigliamento puoi trovare info qui (per l’inverno) e qui (per l’autunno).
Accettazione: fortunatamente il buio non può durare per sempre, arriva quel momento in cui siamo pronti a fronteggiare la nuova situazione e dare un senso al nuovo. In questa fase tutto è a posto e il nuovo inizio può avvenire, la dominante è l’azione, questa volta orientata e consapevole.
Si tratta di una spirale che ha molto a che vedere con l’estate nella sua fase proattiva e costruttiva.
Se vuoi sollecitare questo stile con il suo look qui trovi come fare.
Sviluppo: il fare della fase precedente ci consente di fare ulteriore chiarezza e ci permette di comprendere meglio ciò che ci sta intorno, le aspettative, in questa fase è utile guardare al passato per decidere come sviluppare il futuro.
Ritengo questa opportunità sia una delle più belle che ci può dare la stagione interna inverno con quel suo piglio intimista e profondo.
Qui trovi come sostenerla con la selezione dal suo guardaroba.
Realizzazione: qui ci sentiamo sicuri, solidi e fiduciosi è il momento in cui possiamo integrare i nostri saperi e il nostro fare, tra vecchio e nuovo. È la fase della costruzione.
Torna l’autunno, questa volta per la sua solidità e concretezza da perseguire con i suggerimenti che trovi qui.
Compiutezza: e con questa fase arriva il comfort, siamo a nostro agio, padroni della situazione, quasi già con l’occhio al futuro in cerca di nuove sfide. Quando arriviamo qui facciamoci i complimenti e godiamoci quanto abbiamo realizzato.
Siamo nuovamente alla stagione interna estate e qui trovi il suo look.
Credo che in un momento come quello che stiamo vivendo in questo periodo si possa gestire il cambiamento osservandoci (con un modello diventa più facile) e sostenendo il percorso con tutti gli strumenti a nostra disposizione e tra questi secondo me c’è anche l’abbigliamento.
Ciascuno di noi è una miscellanea delle diverse stagioni, ce ne sarà una maggiormente presente, altre adattive. L’opportunità che possiamo cogliere è quella, nel rispetto di chi siamo, di ispirarci ad esse per sostenere le nostre aspirazioni, per integrare ciò che ci manca e completarci.
Provare non costa nulla, no?!